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L'annunciazione, evento nuziale
Santo Borriello

L'amore sponsale di Dio nei riguardi dell'uomo si manifesta in modo straordinario nel momento dell'annunciazione, dove la nuova alleanza viene rivelata come alleanza di nozze tra Dio e l'uomo.


La Vergine Maria, che nel ricevere l'annuncio si appresta a pronunciare il suo "sì", riassume in sé tutta l'umanità-sposa; mentre lo Spirito Santo che esprime nella sua persona l'amore sponsale di Dio, in quel momento particolare rappresenta il Dio-sposo.
 Il Verbo dice il suo "sì" al disegno del Padre e vuole perciò assumere la natura umana, un corpo di carne. Maria accetta di donare la sua carne al Verbo che vuole entrare nel mondo.
 Ecco che siamo in presenza del grande mistero nuziale: un "sì" sponsale è detto dal Verbo e un "sì" sponsale è detto dalla Vergine. Il grembo di Maria diventa Arca della nuova alleanza.

Nell'evento dell'annunciazione è dunque presente in germe tutto il progetto salvifico di Dio, basato sulle nozze tra Cristo e la Chiesa. «Ti farò mia sposa per sempre, ti farò mia sposa nella giustizia e nel diritto, nella benevolenza e nell'amore, ti fidanzerò con me nella fedeltà e tu conoscerai il Signore» (Os 2, 21-22). Nell'annunciazione trovano infatti piena realizzazione anche i testi dei profeti dell'Antico Testamento che già prefiguravano l'amore sponsale di Dio.

Ma è interessante fermarsi ancora qualche istante a meditare il frutto di questa unione sponsale. 
Tornando al momento dell'annuncio vediamo come il "fiat" di Maria conduce alla fecondità: l'incarnazione. Aderire liberamente alla proposta sponsale di Dio è la condizione per poter stabilire una relazione d'amore fecondo con Lui, di donazione reciproca, amore che si concretizza nella possibilità da parte dello Spirito Creatore di continuare a "generare" Cristo in noi.


Siamo continuamente chiamati, nella vita di tutti i giorni, ad accogliere la volontà del Padre. Il comportamento di Maria al momento dell'annunciazione è per noi un modello di riferimento al quale dobbiamo attenerci il più possibile e sul quale è opportuno meditare. Spesso la proposta di Dio esige una risposta audace: Maria è chiamata a rispondere "sì" a qualcosa che non è mai avvenuto prima, a qualcosa di straordinario. Una proposta che disorienta e suscita smarrimento, «ella rimase turbata» (Lc 1, 29), ma alla quale è possibile aderire abbandonandosi con fiducia alla volontà del Padre.

Seppur in forme diverse tutti noi, se davvero ci sforziamo di vivere autenticamente la nostra fede, ci troviamo non di rado nella situazione di dover fare un "salto nel buio", un atto di fiducia incondizionata. Dunque la solennità dell'annunciazione ci deve ricordare che siamo chiamati, come Maria, a dare il nostro libero assenso alla volontà di Dio, il nostro "sì" alle nozze con l'Agnello. Allora Cristo inizierà a vivere in noi e con san Paolo potremo anche noi affermare: «non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me» (Gal 2, 20).

 
^ inizio pagina pubblicato su "Nostro Tempo" (settimanale cattolico modenese)
n.11 del 25/03/2006






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